La sentenza della Cassazione su “Mafia Capitale” depotenzia la capacità di contrasto dello Stato contro le mafie. La Sentenza della Corte Costituzionale che stravolge il regime carcerario del 41bis dei mafiosi condannati all’ergastolo “ostativo”, toglie di mezzo la cosa che faceva più paura ai capimafia di carriera. Vi proponiamo, di seguito, le opinioni ragionate della sociologa Anna Lombroso, del magistrato Giancarlo Caselli, dei giornalisti Massimo Fini e Pietro Caruso.

Lascia perplessi e frastornati, la Sentenza della Cassazione penale che, escludendo la qualificazione del “metodo mafioso”,  ha riformato (per il

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Uccisione del carabiniere Mario Cerciello Rega , di anni 35 . L’assassino, un giovane yankee ospite di un grande albergo a Roma, pagherà mai per questa sua colpa ? I casi precedenti di cronaca nera (dalla strage del Cermis ad Amanda Knox) che ha visto per protagonisti cittadini USA non sono incoraggianti. Tutta la classe politica italiana, sovranisti e non, di maggioranza o di opposizione, dopo che si è saputo che gli assassini non erano dei poveracci nord-africani ma due americani con tanto di passaporto dell’Impero (“ricordate “civis romanus sum”) tacciono. Come mai?E come finirà?

Sono sopraffatto dalla nausea. Dal disgusto. Dalla vergogna di essere italiano. Perciò devo scrivere. Non posso tacere. Lo faccio contro

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Il caso dell’uccisione “stradale” dei due cuginetti di Vittoria, Alessio e Simone, è il ritratto “dell’Italia feudale” in cui ci ritroviamo ancora oggi a vivere. Dove, ormai, “i clan locali”, i “prepotenti”, risultano cointeressati o in grado di influire nella gestione dell’intera comunità locale. Come ai tempi del Far West. Ostentando, perciò, la certezza della propria impunità . Alla faccia del rispetto della legalità. Perché ? Come mai? L’Italia è ormai un consesso sociale civile senza più un Informazione libera che vigila, senza più un minimo sindacale ed omogeneo corretto esercizio della Giustizia, senza più partiti democratici : la Democrazia evapora. Così, i due bambini, sono stati uccisi due volte, prima dal figlio incensurato di un sospetto mafioso e poi da uno Stato che non è più in grado di assolvere al suo ruolo.

Eccola qui l’Italia infeudata dalla mafia che di solito preferiamo ignorare –  il nostro disonore storico, la nostra vergogna nazionale

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