“ Olimpiadi invernali 2026, il giorno della chiarezza”. Bobo Maroni ad Omnibus su LA 7 comunica, urbi ed orbi, che la “Lega” vuole rimanere “NORD” e Salvini e Di Maio, se vogliono, possono andare affanculo. E’ successo che stavolta il Berlusca si è veramente arrabbiato. E può contare, come sempre, sulla solidarietà attiva dei “suoi” leghisti e del “leale” PD. Crescono così i , pur diversi ma convergenti, disegni inglesi e tedeschi di dividere in tre stati (autonomi o federati ?) la penisola italiana. Ad maiora!

Bobo Maroni, azionista lombardo di peso (insieme al veneto Luca Zaia) della LegaNORD spa, nonché sodale storico di Giancarlo Giorgetti (e quindi “amico intimo” di Silvio Berlusconi) ha deciso di dare pubblicamente ragione al nostro Blog. Con l’espressione allegra e compiaciuta, resa famosa da Maurizio Crozza, ha  sillabato, urbi et orbi, alle ore 8.55, dalla tribuna del contenitore TV dayli “OMNIBUSin onda su “La7”:”la priorità programmatica di governo della Lega è una sola : l’autonomia regionale differenziata di Lombardia e Veneto (per cominciare), e anche dell’Emilia-Romagna”. E se i “5 Stelle” fanno orecchio da mercante ?  “Allora, la Lega deve subito far cadere il governo senza alcun  indugio.” E poi, controbattendo all’appunto : “parla come Giorgetti”, con un secco “nella Lega non siamo i soli”.

Così potrebbe restare nella storia politica del nostro Paese la data di Martedì 25 Giugno 2019 come “ il giorno della chiarezza” . Tutto ciò è accaduto all’inizio della mattina di festeggiamenti (!?) per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 al ticket  “Milano-Cortina d’Ampezzo” .

Una vittoria, non c’è dubbio. Ma del “vecchio sistema”, (Lega-PD-Forza Italia,) bene impersonificato dalla comitiva delle facce gaudenti di : Beppe Sala (Sindaco di Milano PD e “genius” dell’EXPO) Giancarlo Giorgietti (di fatto CEO  della Lega NORD sin dal 1994) e Luca Zaia (leghista e Presidente Regione Veneto) Giovanni Malagò (un esponente nazareno di “rito romano” PD-Forza Italia, oltrechè immarcescibile sodale storico di Luca Cordero di Montezemolo). Così, dopo la TAP pugliese e la TAV piemontese, il “vecchio sistema” che ha partorito Governi (come : Monti, Letta, Renzi) e  “l’EXPO-Milano”, oggi si compatta su un ennesimo “big business” a spese di tutti i contribuenti italiani, ma tutto confinato, come sempre, nell’emisfero Nord d’Italia. Intanto che al Sud si continua a viaggiare in treno su un binario unico (come dal 1839 quando i Borbone fecero la ferrovia Napoli-Portici , la prima realizzata in Italia) .

Cattivi pensieri ? Valutazioni di un intellettuale di sinistra, meridionalista e maldisposto ? Niente affatto. Tanto che l’ineffabile Bobo Maroni ha avuto la cortesia di spiegarlo ancora più in chiaro, in risposta ad una ennesima  domanda di Gaia Tortora  sulla durata in vita del Governo gialloverde : “la vera paternità politica dell’autonomia regionale differenziata , in realtà, è degli amici del PD che l’hanno resa possibile permettendo i referendum quando sono stati al governo a Roma, come ha poi dimostrato l’impegno fattivo del Presidente Bonaccini (Emilia Romagna e PD).”

Ecco sistemato Matteo Salvini ed il suo patto personale e scellerato con Luigi Di Maio. Come è noto da mesi (tranne ai giornalisti italiani) i due hanno sempre pensato di cavalcare questo governo per raggiungere due obiettivi politici e temporali strategici : a) spartizione del grande sottogoverno nazionale di primavera 2020  (togliendolo dalle cure , come lo è ancora oggi, dei Renziani e berlusconiani) ; b) giungendo sani e maggioritari in Parlamento alla data dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica, piazzando qualcuno non legato “al vecchio sistema” PD-Forza Italia (e quindi Lega Nord).

Adesso , l’arcano è pubblico : Berlusconi e Renzi vogliono far fuori, in un colpo solo, oltre a quei poveretti dei “ 5 Stelle”, anche questo matto di Salvini. Che pretende di credersi il più furbo, perché ha cambiato il brand del suo partito : da “Lega nord”, di berlusconiano status, in “Lega – Salvini premier”. Operazione, subito dopo seguita da frequenti spifferi e boatos, del tipo : mai più al governo nazionale con Silvio Berlusconi. Un comportamento da ragazzaccio maleducato e soprattutto ingrato. Da quel momento (a finanziaria 2019 approvata) Giorgetti ed i suoi hanno cominciato a sabotare apertamente il Governo. Con una fortissima accelerazione dopo le europee vinte (al Sud) da Salvini, e l’indizione del prossimo congresso nazionale della Lega. Sede, dove Salvini vuole regolare i conti , una volta x tutte, con il gruppo dirigente della vecchia “Lega Nord”. Un azzardo puro. Tutto da vedere.

Nel frattempo, cosa dicono, cosa pensano, cosa vogliono fare i cinque Stelle ? Ovviamente, sono spersi nelle loro imperscrutabili strategie. Non si sarebbero, neanche, accorti – come propalano incontrollabili e ripetuti boatos romani non riscontrabili – che il Berlusca stia ultimando il progetto di definizione di un contenitore politico/parlamentare “ambientalista, verde ed un pò radicale”, apparentemente progressista , frutto di una ampia ed annosa manovra di riservate avances , che coinvolgerebbe anche una altra quindicina di senatori pentastellati . Tutti indomiti e facondi seguaci della filosofia patriottica già nota nel XVII secolo  come : “Franza o Spagna, purché se magna”.

Per intanto, Di Maio con mossa fulminea e carismatica si è determinato ad affidarsi, segretamente, a San Gennaro, con cui vanta un rapporto pubblico e privilegiato. Alla fin fine sono tutti e due di Napoli.

Poi , domani si vedrà.

Che peccato !!!!!!! Lo dico veramente.

 

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