SIAMO UOMINI O ROBOT ? – AMAZON sul territorio americano già si serve di UN SOFTWARE PER LICENZIARE quei DIPENDENTI, che pedinati elettronicamente tutto il giorno, risultano non rispettare (!?), ”gli ALTI LIVELLI DI PRODUTTIVITÀ” degli STANDARD aziendali. “Il sistema” LO SEGNALA alla Direzione E PARTE LA VERIFICA . Negli stabilimenti in MARYLAND IL 12% DEI DIPENDENTI HA PERSO IL POSTO in questo modo. Si tratta di una “sperimentazione avanzata” nella gestione dei lavoratori dipendenti all’interno di una azienda. Una soluzione già legale negli STATES , che a breve potrà essere utilizzata pure quì. Così, anche in Italia, il controllo elettronico a distanza di un lavoratore (che sino al 2015 prima del “Job act” era un atto per cui un imprenditore poteva rischiare di finire nel penale),da domani sarà più che lecito.

Vietato prendersi un momento di pausa troppo lungo, distrarsi, mostrare un calo dell’efficienza, non mostrandosi all’altezza degli standard produttivi che persegue l’azienda nel comprimere costi ed abbassare salari. Guai se devi fare pipì più di una volta al giorno. Chi sgarra, perde il posto. Così funziona ad Amazon negli States e, stando alla testata tech americana The Verge, questa è la fine che hanno fatto 300 dipendenti di Baltimora rei di non aver tenuto alti i livelli di «produttività».

Un portavoce del colosso dell’e-commerce ha confermato che tra agosto 2017 e settembre 2018 hanno perso il posto di lavoro il 12% dei 2.500 impiegati a tempo pieno della sede del Maryland, ma che questa prassi riguarda tutti gli stabilimenti del gruppo.

Del resto, anche se la crescita nel fatturato frena, Amazon ha un bilancio con utili record e nel primo trimestre dell’anno ha messo a segno un nuovo massimo storico (il quarto consecutivo) con un bilancio netto superiore a 3,56 miliardi di dollari. Tutto puntando sui business più redditizi e sul contenimento dei costi. Che significa anche tagliare spietatamente chi non asseconda “gli inusitati standard aziendali di efficienza”, esteticamente  ormai prossimi ad un regime di sfruttamento intensivo come quello dei polli allevati in batteria .

Ma come funziona? Amazon traccia tutti gli addetti dei suoi centri di distribuzione: quando un lavoratore non soddisfa a pieno gli standard fissati, ci pensa un sistema automatico a segnalarlo. A questo punto, dopo la «delazione tecnologica», inizia un processo di verifica, come racconta “The Verge”, che ha descritto metodi e numeri (poi confermati dal gruppo) traendoli da una lettera scritta da uno degli avvocati di Amazon nell’ambito di una causa intentata da un ex dipendente. Si è appreso così che i controlli sui dipendenti rei di inefficienza, finiscono molto più spesso di quanto non si immaginasse con un licenziamento.

Il controllo di Amazon sulle prestazioni di ogni singolo addetto è dunque pervasivo. L’azienda fondata da Jeff Bezos ha sviluppato un proprio sistema di misurazione che dà un punteggio ai dipendenti in base ai loro tempi di pausa e alla produttività. Nella lettera dell’avvocato di Amazon si legge che il sistema «genera automaticamente eventuali avvisi riguardanti la qualità o la produttività senza l’intervento dei supervisori».

Il colosso dell’e-commerce ha però spiegato che il sistema automatico di segnalazione è comunque gestito da supervisori in carne ossa. Prima del licenziamento, quindi, vi sono alcuni richiami (il dipendente citato nella lettera dell’avvocato non aveva soddisfatto gli standard per «4 delle precedenti 6 settimane»). E anche se la decisione finale fosse infausta, il dipendente avrebbe diritto ad appellarsi. E a prendersi un costoso avvocato.

Si dice, di solito, che gli italiani copiano dopo anni (almeno 5 anni) tutte le “innovazioni” nella gestioni aziendali che gli USA sperimentano per primi. Siccome, l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori è stato riformato dal c.d. “Jobs Act” (art. 23 del decreto legislativo n. 151/2015, in vigore dal 24 settembre 2015) che ha cancellato il divieto assoluto per il datore di lavoro di poter operare un controllo a distanza con apparati elettronici nel corso quotidiano dell’attività lavorativa svolta da ogni singolo dipendente. Segnaliamo che l’anno prossimo sarà il 2020.

Visto che non esiste più una Sinistra che si occupa dei diritti sociali e dei lavoratori. Visto che i Sindacati hanno scoperto “l’alleanza del PIL” con la Confindustria a tutela della TAV e del “Regime economico liberista” di Bruxelles. Visto che gli italiani, ormai disperatamente allergici alla Democrazia, continuano incredibilmente a cercare e votare (dopo Berlusconi, Monti e Renzi) ancora l’uomo forte della Provvidenza (Salvini), che ci assicuri di risolvere tutti i problemi, sarà opportuno tornare all’antico ed affidarsi a Santa Rosalia e San Gennaro. Che nei secoli, hanno dato dimostrazione che qualcosa l’hanno fatto. Come diceva il grande Maestro di giornalismo “Salvo Licata” .  

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