Al 2 Aprile 2019, sono 109.579 le domande di pensione x quota 100 . Sin’ora meno dei 314mila aventi diritto teorico. Lombardia e Lazio fanno la parte del leone. Gli uomini sono 89,3%, le donne il 10,7 %. Saranno il 45% le pensioni da mille a 1500 euro, il 34% tra i 1500 sino ai 3mila euro.

Sono 109.579 le domande di pensionamento presentate ai sensi delle norme su “Quota 100”, alla data di martedì 2 aprile 2019. Più diecimila domande per i lavoratori precoci (cioè quelli che hanno iniziato a lavorare dai quindici anni di età e prima del compimento dei  18 anni)  che sono quelli che potranno andare in pensione con 41 anni di contributi. I dati sono stati diffusi  dall’ufficio centrale dell’INPS  addetto al monitoraggio  dei flussi pensionistici. Non si possono conoscere ancora i dati di quanti lavoratori intenderanno utilizzare nell’arco del 2019 l’APE sociale e/o opzione donna.

Siamo, perciò, nel complesso, ad appena un terzo dello stimato numero di 314mila persone che l’INPS valuta  nel novero degli  attuali ed ipotetici aventi diritto al 31 dicembre 2019.

Il 50% delle domande per quota 100, è assorbito  dal totale delle prime 5 regioni : 1) Lombardia ; 2) Lazio; 3) Sicilia ; 4) Campania; 5) Puglia. Rispetto alla statistica /classifica di provenienza territoriale per il Reddito di Cittadinanza, mantiene il primo posto  la Lombardia , subito seguita dal Lazio, mentre nella statistica della “classifica corta” delle prime 5 regioni scompare il Piemonte e subentra la Puglia.

C’è un sostanziale equilibrio tra richieste di pensionamento tra dipendenti del  settore pubblico e quello del  settore privato . Mentre gli uomini sono l’89,3% ( 80.463) e le donne 10,7% (29.116), un gap di “genere” che si prevede possa diminuire, quando dall’1 agosto diverranno esecutivi i pensionamenti della Pubblica Amministrazione , ed in particolare da Settembre quelli dei dipendenti della scuola.

Il 50% delle domande interessa la fascia di età tra i 63 ed i 64 anni, il 25% sono quelli che arrivano alla pensione con il requisito secco di 62 anni. Il 45% dei richiedenti avrà diritto ad una pensione netta mensile tra  i mille ed  i 1500 euro ; il 34% tra i 1500 ed i 3000 euro. Il maggiore canale di afflusso delle domande rimangono i CAF che ne hanno lavorato e trasmesso 100.965.

In risposta alla presentazioni del blocco delle prime, sollecite, 50mila domande, un terzo di esse dovrebbero addirittura risultare in pagamento già dall’1 Aprile. Inutile dire, sul piano della macro-aggregazione geografica,  che i due terzi della domande provengono da impiegati ed operai del centro-Nord Italia ( cioè da Roma in su) ; un terzo da Napoli in giù.

Nella classifica della distribuzione geografica per città, stavolta,  al primo posto si piazza Roma , via via seguita da : Milano,  Napoli, Torino,  Firenze, Bologna, Bari, Palermo e Catania ( le due città siciliane con poco più di duemila domande presentate). Diversamente dalle dinamiche a sorpresa delle domande x il Reddito di Cittadinanza (che aveva visto una netta prevalenza di domande di giovai disoccupati e famiglie povere provenienti dal Nord-Italia) questa volta la “geografia” delle domande x quota 100, risultano omogenee (e confermano) i tradizionali dati ed indicatori economici a tutti noti, e purtroppo da sempre dopo l’Unità d’Italia.

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