COME LEGGERE L’ATTACCO DI PUTIN ALL’UCRAINA ? Parlano due Generali italiani che la sanno lunga : IL GENERALE MARCO BERTOLINI , già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e l’ex capo di stato maggiore della Difesa e dell’Aeronautica Vincenzo Camporini. LA RUSSIA È STATA VITTIMA, COME NOI, DELLA VOGLIA DI STRAVINCERE AMERICANA” – LEGGETE IL GENERALE MARCO BERTOLINI, GIÀ COMANDANTE DEL COMANDO OPERATIVO DI VERTICE INTERFORZE: “IL CREMLINO NON PUÒ STARE A GUARDARE I CONTINUI PASSI IN AVANTI VERSO EST DA PARTE DELLA NATO, PENA LA DEFINITIVA PERDITA DI CONTROLLO IN QUELLO CHE CONSIDERA IL SUO “ESTERO VICINO” E IL CONSEGUENTE SENSO DI ACCERCHIAMENTO INGESTIBILE A LUNGO TERMINE. C’È STATA UN PO’ DI ARROGANZA NELLO SPINGERLI IN UN ANGOLO, ADESSO HANNO REAGITO”- ‘’L’ITALIA È COINVOLTA DA UN PUNTO DI VISTA ENERGETICO, PERCHÉ SE CHIUDONO I RUBINETTI STASERA CI FAREMO DA MANGIARE COL FUOCO E NON CON IL GAS, MA ANCHE DA UN PUNTO DI VISTA OPERATIVO, PERCHÉ I GLOBAL HAWK CHE VOLANO SULL’UCRAINA PARTONO DA SIGONELLA, L’ITALIA IN LARGA PARTE È UNA SORTA DI GRANDE BASE MILITARE AMERICANA’’

Leggere cum grano salis la crisi ucraina, delicata e in continua evoluzione, non è da tutti. Negli ultimi giorni si sono sprecate analisi bislacche e uscite dettate da una sostanziale ignoranza anche da parte di chi ricopre ruoli istituzionali di primo piano.

Chi al contrario propone una disamina attenta e ponderata anche alla luce dei precedenti storici, è il generale Marco Bertolini, già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze.

Generale Bertolini: “Voglia di stravincere americana”

“In Ucraina siamo arrivati a un punto molto delicato, il fatto che Putin abbia riconosciuto le due repubbliche del Donbass sicuramente cambia la situazione. Peraltro – spiega il generale all’Adnkronos – ci sono recedenti storici illustri sul campo avverso, è la stessa cosa che è avvenuta in Kosovo da parte nostra e nonostante le rimostranze russe all’epoca abbiamo riconosciuto l’autonomia del Kosovo dalla Serbia, la Russia si è opposta.

La situazione molto delicata, credo che la Russia cerchi adesso di metterci di fronte al fatto compiuto, un po’ come successo con la Crimea che si è ripresa la Russia e noi non abbiamo reagito, basandosi anche su un plebiscito nella regione”.

Ma perché adesso sembra di essere arrivati a un punto di non ritorno in Ucraina?

“Credo che la Russia sia stata vittima, come noi, della voglia di stravincere americana”, afferma Bertolini.

 “Gli Stati Uniti non si sono limitati a vincere la Guerra Fredda ma l’hanno anche voluta umiliare prendendole tutto quello che in un certo senso rientrava nella sua area di influenza. Ha sopportato con i Paesi Baltici, la Polonia, la Romania e la Bulgaria: di fronte all’Ucraina che gli avrebbe tolto ogni possibilità di accedere al Mar Nero, ha reagito”.

L’arroganza di mettere all’angolo la Russia e i rischi per l’Italia

Dunque il Cremlino non può stare a guardare i continui passi in avanti verso est da parte della Nato, pena la definitiva perdita di controllo in quello che considera il suo “estero vicino” e il conseguente senso di accerchiamento ingestibile a lungo termine.

 “Questa è la situazione che ci troviamo ad affrontare – dice ancora Bertolini – c’è stata un po’ di arroganza nello spingerli in un angolo, adesso hanno reagito. Ora speriamo che ci si limiti alle due repubblichette del Donbass e non ci sia altro, ma c’è anche un problema di tenuta del regime in Ucraina, dove si è creata una situazione con un primo ministro abbastanza improbabile, uno che viene dal mondo dello spettacolo”.

Tutte questione che il governo italiano non può ignorare, perché la nostra nazione rischia pesanti contraccolpi economici causati dal protrarsi del braccio di ferro in atto.

E’ un momento molto drammatico. L’Italia è coinvolta da un punto di vista energetico, perché se chiudono i rubinetti stasera ci faremo da mangiare col fuoco e non con il gas”, fa notare il generale.

Ma non è tutto, considerando che “siamo coinvolti anche da un punto di vista operativo, perché i Global Hawk che volano sull’Ucraina partono da Sigonella, l’Italia è una base militare americana in larga parte. Il rischio c’è, è presente e reale. Speriamo nell’incontro fra Draghi e Putin, a questo punto i giochi sono già fatti e non credo avranno molto spazio di manovra ma se c’è la possibilità di far sentire anche la nostra voce, sicuramente è una cosa importante”.

 GEN. CAMPORINI: OBIETTIVO PUTIN È CREARE IN UCRAINA UN GOVERNO AMICO

(ANSA) – L’ipotesi più probabile è che Vladimir Putin, sferrando l’attacco all’Ucraina, “voglia installare a Kiev un governo amico, per scongiurare il grande rischio di adesione del paese alla Nato, rischio che tra l’altro era inesistente perché non si sono le condizioni essenziali”.

Lo dice l’ex capo di stato maggiore della Difesa e dell’Aeronautica Vincenzo Camporini facendo una prima analisi di quanto sta avvenendo in Ucraina. “Al momento – sottolinea – abbiamo l’evidenza di un attacco diretto delle forze armate russe a quelle ucraine, alle sue installazioni e in particolare alle capacità aeronautiche.

E questo, almeno nelle intenzioni russe, dovrebbe fiaccare la capacità di resistenza Ucraina per indurla a comportamenti più consoni alle aspettative di Mosca”. Meno chiari al momento gli obiettivi dell’attacco.

“Possiamo ipotizzare che il desiderio sia quello di installare un governo amico” ribadisce Camporini, che poi aggiunge: anche perché “se invece l’idea è quella di prendere il controllo del territorio, avere la garanzia di non avere ostacoli sul terreno è molto complicato. Controllare il paese non sarebbe facile e non sarebbe poco costoso poiché la popolazione ucraina non nutre simpatia verso Mosca”.

Dunque, è la conclusione, Putin “non può sperare di controllare il territorio senza mettere in conto una guerriglia logorante”.

4 – UCRAINA: CAMPORINI, ITALIA SI PREPARI A RISTRETTEZZE

(ANSA) – “”Dobbiamo prepararci a delle ristrettezze, ci vorrà tempo per rimetterci in sesto”. E’ lo scenario che attende l’Italia alla luce dell’attacco della Russia all’Ucraina secondo l’ex capo di Stato maggiore della Difesa e dell’Aeronautica militare Vincenzo Camporini.

“Avremo il problema del gas. Le sanzioni sono un’arma a doppio taglio, fanno male a chi è sanzionato ma anche a chi sanziona, perché toglie opportunità di business e di fatturato. Ma poco possiamo fare – sottolinea il generale – perché gli approvvigionamenti di gas vengono da infrastrutture che non si fanno dall’oggi al domani. E pensare di svincolarsi oggi dal gas russo è impossibile, ci si doveva pensare prima e ricordiamoci che qualcuno non voleva neanche il Tap”.

Quanto al coinvolgimento dei militari italiani, Camporini ricorda che il nostro paese sta già “fornendo elementi molto preziosi alla ‘postura di deterrenza’ della Nato: abbiamo i nostri velivoli in Romania impegnati in quella che in gergo ci chiama ‘air policy’, abbiamo soldati che sono nei paesi baltici con la Nato, sempre in funzione di deterrenza, abbiamo navi nel Mediterraneo orientale che collaborano con l’Alleanza. Stiamo dando il nostro contributo in linea con le aspettative”

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