La povertà è deprimente. La depressione impoverisce. Il “male di vivere” non è più solo un’esclusiva da ricchi annoiati. A vario titolo e con varie sfumature diagnostiche, in Italia riguarda una area di almeno 13 milioni di persone. In più, l’abuso di sostanze (droghe, alcool, gioco d’azzardo) sta diventando epidemico, mentre l’universo immateriale e crescente dei “sempre connessi” maschera una diffusa ed “intima sensazione” di “isolamento sociale”. È possibile che di queste angosce, di questo profondo senso di solitudine sia volutamente imbevuto il nostro stesso attuale sistema sociale? Una società “individualista”, liberista e “bancocentrica”, come la nostra, pare abbia bisogno di una maggioranza di cittadini depressi, per debilitare la democrazia e far invocare il governo “dell’uomo forte”.
La depressione non è più solo un problema da ricchi annoiati: una situazione di povertà (o la costante ansia di
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